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Le future basi lunari e marziane dovranno affrontare numerose sfide, tra cui ridurre al minimo la necessità di supporti logistici dalla Terra. Gli habitat extraterrestri saranno composti da cellule abitative e moduli di servizio, progettati per funzionare in modo integrato e sostenibile.
La base lunare sarà il banco di prova ideale per sviluppare e testare le soluzioni necessarie a superare queste sfide, in preparazione delle missioni verso Marte. Sul Pianeta Rosso, infatti, sarà fondamentale affidarsi a una produzione locale di materiali per costruzioni, strutture ed equipaggiamenti, utilizzando stampanti 3D. Queste tecnologie potrebbero sfruttare risorse autoctone, come la regolite, o materiali organici innovativi, come i funghi, con l’obiettivo di ridurre il carico di materiali da trasportare dalla Terra.
Mush Room è un sistema innovativo per la costruzione di celle modulari autonome, pensato per la colonizzazione della Luna e dei pianeti. Utilizza il Mycelium, un fungo straordinariamente versatile e dotato di proprietà eccezionali, capace di trasformarsi in una vasta gamma di materiali e applicazioni legate all’architettura e al design.
L’ispirazione alla base del progetto di Design Spaziale nasce dalla gradualità con cui ogni società si sviluppa in un contesto specifico. Questo approccio è stato reinterpretato attraverso l’uso di un materiale che cresce e si evolve progressivamente. Inoltre, l’idea di impiegare il Mycelium non si basa sull’idea di trasportare materiali dalla Terra, ma sulla possibilità di generarli direttamente sul pianeta di destinazione, sfruttando le risorse locali.
L’attenzione si è concentrata su un sistema di costruzione che rappresenta il punto di partenza per la colonizzazione di un pianeta, offrendo un elemento modulare unico che consente di sviluppare e adattare un ambiente in base a diverse esigenze. Inoltre, questa rete organica di cellule filamentose presenta caratteristiche distintive come resistenza, elasticità, leggerezza, spessore, omogeneità, idrorepellenza, rigidità e protezione dai raggi UV. Per questi motivi, si sta esplorando l’impiego del micelio in applicazioni strutturali e architettoniche, per realizzare costruzioni all’avanguardia.
Il componente principale di Mush Rooms è lo spazio abitativo gonfiabile, che nasce da una semplice scatola. Le pareti di questa struttura sono realizzate con un materiale a tre strati, costituito da due strati di ETFE, un tessuto polimerico con elevate proprietà strutturali e resistenza alla corrosione, che racchiudono uno strato di materiale organico, composto da funghi Mycelium.
Una volta che la struttura è stata posizionata, trasportata sul pianeta da un’astronave autonoma e ancorata al suolo, i funghi possono iniziare a crescere, nutrendosi degli strati organici. La struttura gonfiabile è dotata di nervature che contribuiscono a mantenere la stabilità durante il processo di cementificazione dei funghi. Questa fase dura circa tre settimane. Successivamente, i rover applicano le finestre e collegano i vari moduli tra loro. Il sistema viene quindi pressurizzato e, a quel punto, è pronto per essere abitato.