
Questo abito fa parte della collezione Couture in Orbit, un progetto lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea nel 2016 che ha coinvolto la Scuola del Design del Politecnico di Milano per progettare una collezione di abiti da indossare sulla Terra integrando materiali e tecnologie innovative derivate dalla ricerca spaziale, con il supporto del Technology Transfer Program (TTP) di ESA. Per la prima volta, un’agenzia spaziale comunica al grande pubblico il suo ruolo nel generare innovazione attraverso il linguaggio del design e della moda, celebrando l’esplorazione e l’utilizzo della ricerca spaziale e rendendo visibile il suo impatto su molti settori della nostra vita.
I risultati sono stati presentati durante l’evento Taking Technology and Fashion to Higher Levels al Museo della Scienza di Londra, che ha incluso una mostra dei modelli di studio e dei materiali e una sfilata dei prototipi, generando a cascata un forte interesse dei media. Cooling Arabesque si ispira alla tecnologia spaziale di raffreddamento utilizzata nelle tute per le attività extraveicolari degli astronauti allo scopo di mantenere la temperatura costante grazie all’acqua che scorre in un sistema di tubi cuciti sul tessuto interno dell’indumento. L’idea alla base del progetto è incentrata sullo studio delle essenze fisioterapiche agendo sulla possibilità di stimolare mente e corpo ripristinando l’equilibrio biochimico. Le essenze sono inserite in una struttura tubolare in plastica avvolta da una maglia integrata negli indumenti, per rilasciare gradualmente sostanze attraverso il vapore.
Volumi scultorei e organici definiscono abiti che invitano chi li indossa a sperimentare una trasformazione intra-corporea in cui l’olfatto gioca il ruolo principale per attivare emozioni.
Rendere visibile la tecnologia attraverso un arabesco di tubi dal forte impatto visivo è un esempio di come il design può generare innovazione unendo scienza e bellezza.